TITOLO: La Nemesi dei Mondi
AUTORE: Simone Lari (BIO)
EDITORE: Youcanprint
L’AUTORE DICE CHE dopo un lungo periodo di guerre e di carestie, la pace è finalmente tornata nei Regni delle Terre Centrali. In seguito alla sconfitta del loro Re, i demoni e i sanguemisto si sono ritirati nelle Wastelands, sotto la guida della loro Regina e dei figli del loro defunto sovrano. Gli Umani e gli Elfi vivono tranquilli, cercando di ricostruire quanto perduto, ignari che la minaccia più grande che abbia mai gravato su di loro, un male ben diverso da quello che hanno sempre conosciuto, attende pazientemente il momento opportuno per fare la sua mossa. Cinque ragazzi, divisi dalla razza, ma uniti dal destino, si vedranno costretti ad affrontare un’ardua impresa. Per cercare di riuscire a compiere la loro missione, dovranno capire ed accettare il significato dell’amicizia, del dolore, e del sacrificio, ma sarà sufficiente?
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LEGGI ESTRATTI DAL SECONDO E DAL TERZO VOLUME
IL DONO DELLA PIETRA
Arwan prese da una tasca interna del suo abito un monile con un pendente, e lo mise al collo di Antares. Il ragazzo esaminò con curiosità il dono del maestro. Si trattava di una catena d’argento con un pendente raffigurante la mano artigliata di un drago che cingeva una gemma blu. La pietra era piuttosto scura ma, a guardarla bene da vicino, sembrava quasi trasparente: una contraddizione inusuale.
Emanava una sottile aura magica di protezione, ma non era facile individuare la magia precisa della quale la gemma era stata imbevuta. Arwan gli spiegò che la pietra era il suo dono personale per tutti i Cavalieri Arcani da lui addestrati. Serviva per ricordarsi del loro maestro e come segno di riconoscimento.
Antares guardò di nuovo la gemma: per quanto fosse davvero molto bella, mostrava una scalfittura su una delle numerose sfaccettature.
«La ringrazio maestro, è un oggetto davvero molto prezioso, e avrò bisogno della sua protezione nel corso dei miei viaggi. La pietra è bellissima, peccato che sia scalfita sul dorso.»
Arwan sorrise.
Antares pensò allora di aver offeso il suo maestro, criticando il dono che gli aveva appena fatto. Maledicendo la sua pignoleria, stava per scusarsi, ma Arwan lo precedette: «La scalfittura sulla pietra è opera mia. Serve a ricordarti che niente e nessuno è mai veramente perfetto, e che sono proprio le piccole imperfezioni a rendere unica una persona o una cosa.»
Antares annuì, sorridendo per non aver compreso prima l’ultima lezione del maestro.
Sapeva benissimo di non potersi considerare perfetto. Un Cavaliere Arcano improvvisato, con la mente ancora confusa e il cuore colmo di odio contro i suoi nemici; aveva imparato a convivere con i suoi demoni interiori, o la sua calma era solo apparente? Presto avrebbe avuto modo di appurarlo.